Perché il traffico non converte

Categoria: strategie-seo

Pubblicato il: 10/01/2025

Query che portano traffico ma non convertono: guida all’ottimizzazione per il business

Quando il traffico non basta

Chi fa davvero SEO per eCommerce, portali o siti professionali sa bene che non basta guardare il numero delle visite. Avere traffico organico che non porta nemmeno una richiesta o un acquisto è come avere un negozio sempre pieno... di gente che guarda e non compra. Bello da raccontare, inutile per il business.

Di solito capita quando:

  • l’intento di ricerca intercettato è solo informativo;
  • il contenuto non tocca i bisogni concreti dell’utente;
  • la pagina non ha nessun collegamento con un percorso di conversione reale.

Quindi, la sfida è semplice da dire e meno da fare: trasformare il traffico in valore economico e opportunità, non in numeri da mostrare nei report.

Spesso ci si posiziona bene su contenuti informazionali che rispondono a curiosità, ma non portano risultati. Non è un male in sé, a patto che quelle pagine siano inserite dentro un funnel di conversione e non lasciate lì a galleggiare.

Come individuare le query che non funzionano

Qui serve metodo, non sensazioni. Apri Google Search Console e filtra le query con molti click ma associate a pagine che non hanno prodotto niente di utile. Poi guarda Google Analytics 4 e incrocia i dati: utenti che scappano subito, nessuna interazione, nessun passaggio verso le sezioni importanti del sito.

Questa è la base per un’analisi delle performance SEO che conta davvero: capire se stai intercettando persone giuste o se stai solo accumulando curiosi.

Esempio pratico: una query come "migliori scarpe da corsa 2025" ti porta mille visite, ma nessuno compra. Perché? Probabilmente chi cerca vuole un confronto serio, non una pagina di prodotto buttata lì. Quindi: contenuto sbagliato per quell’intento.

Cosa fare in modo pratico

Non esistono bacchette magiche, ma ci sono mosse chiare da fare.

Rendi le CTA parte del contenuto. Non mettere il solito pulsante generico alla fine. Se scrivi una guida, inserisci dentro al testo un invito naturale: “Vuoi un confronto dettagliato? Scarica la tabella completa qui.”

Collega ciò che informa a ciò che vende. Una pagina che spiega tutto sulle tende oscuranti ma non porta all’eCommerce è un’occasione persa. L’interlinking SEO non è solo tecnica: è buon senso per accompagnare l’utente.

Riscrivi pensando all’intento. Se una pagina intercetta utenti curiosi ma non pronti all’azione, trova il modo di portarli un passo avanti. Passa da spiegare “cos’è” a “come puoi usarlo” o “perché conviene sceglierlo”. È la vera ottimizzazione del tasso di conversione fatta con i contenuti.

Focus eCommerce: quando le schede prodotto non vendono

Qui il problema è quotidiano. Sei posizionato bene, ma la scheda non vende. Perché?

  • Testo copiato dal fornitore, freddo e impersonale.
  • Foto che non mostrano il prodotto in azione.
  • Prezzo buttato lì, senza dare un motivo per sceglierlo.
  • Mancanza di recensioni e prova sociale.

Soluzione? Scrivi descrizioni con tono diretto, mostra il prodotto nel suo uso reale, metti in evidenza garanzie, resi e sicurezze. E, soprattutto, fai capire perché comprarlo da te. Chi cerca online vuole risposte semplici: fidarsi o non fidarsi.

E per capire se il problema è nel contenuto, guarda il comportamento dell’utente: scorre la pagina o si ferma subito? Clicca sulle immagini? Torna indietro? Questi dettagli dicono più di mille supposizioni.

Un caso reale

Un portale salute aveva un articolo ben posizionato su "differenza tra tachipirina e ibuprofene". Ottimo traffico, ma zero conversioni. Dopo aver aggiunto un modulo per parlare con un farmacista, un box con prodotti correlati e un paio di FAQ mirate, le cose sono cambiate: da 0 a 1,8% di conversione in due mesi. Nessuna magia: solo un lavoro di ottimizzazione mirato.

Come intercettare traffico che converte davvero

Non limitarti a informare: intercetta chi vuole agire. Lavora su keyword commerciali e long tail che includono termini come acquista, preventivo, recensione, confronto, vicino a me. E rafforza il contenuto con segnali di E-E-A-T: autore riconoscibile, dati aggiornati, esperienza diretta.

Un’altra mossa utile? Inserire FAQ SEO-oriented in fondo agli articoli. Non solo aiutano a coprire più varianti della query, ma migliorano anche la percezione di completezza.

E dopo l’ottimizzazione?

Non fermarti a pubblicare: monitora. Imposta KPI chiari (conversion rate, valore medio per sessione, click verso le pagine strategiche). Un report in Looker Studio che unisce dati da GSC e GA4 ti mostrerà subito quali query generano solo traffico e quali, invece, iniziano a portare valore.

Conclusione

Il traffico che non converte è un costo nascosto. Non ha senso riempire i grafici di numeri vuoti. Lavora per trasformare le visite in azioni concrete. La SEO efficace non è quella che ti fa dire “ho mille visite al giorno”, ma quella che ti fa dire “ho mille visite e dieci nuovi clienti”.

E se hai una pagina con tante visite ma zero risultati, non aspettare che cambi da sola. Analizza, intervieni e — se vuoi — raccontamela: magari la prossima case history sarai tu.

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